lunedì 23 maggio 2011

Anticipato a suon di ritornelli scritti su Twitter o suonati al piano durante alcuni concerti o usati come sottofondo per le Gagavisions ecco finalmente l'album più atteso dell'anno: stavolta GaGa canta la libertà di essere ciò che si vuole essere, ma anche la libertà (sua) di sperimentare qualunque tipo di suono: dalle hit di sicuro successo che aprono il disco a canzoni più dense di impegno sociale, fino a scendere in sonorità electro-rock nelle ultime tre tracce dell'album, passando per citazioni di Madonna, di se stessa e di sottogeneri musicali vari.

Un album visionario ma non rivoluzionario, un eclettismo troppo vario che sa di 'tutto e niente' ma che di sicuro non passerà inosservato.

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